Industria 4.0

Industria 4.0 ready?

Il piano Industria 4.0 “ha rappresentato uno shock positivo per la manifattura italiana”.

Le fabbriche sono sempre più digitali e interconnesse: la quarta rivoluzione industriale è cominciata anche in Italia, secondo Paese manifatturiero d’Europa. Quattro anni fa il primo piano strategico ad hoc, ora è stata annunciata una ulteriore evoluzione.

Cos’è

È un processo che scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale e che sta portando alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati in modalità bidirezionale, la potenza di calcolo e la connettività (big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.

Come funziona

Esperti e osservatori stanno cercando di capire come cambierà il lavoro, quali nuove professionalità saranno necessarie e quali invece presto potrebbero scomparire.

L’effetto probabile sarà la creazione di nuovi posti di lavoro, ma contemporaneamente ne spariranno tanti altri in modo consistente.

A livello di aree professionali le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e della produzione, tuttavia compenseranno parzialmente queste perdite l’area finanziaria, il management, l’informatica e l’ingegneria.

Cambiano di conseguenza le competenze e abilità ricercate: dal 2022 il problem solving rimarrà la skill più ricercata.

Le agevolazioni

L’obiettivo di questo provvedimento è supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Con la riformulazione del nuovo Piano Nazionale Transazione 4.0 è previsto un ampliamento e aumento delle aliquote di detrazione, oltre alla possibilità di anticipazione del beneficio che è ridotto a 3 anni. 

Dal 16 Novembre 2020 e quindi con decorrenza anticipata, le nuove misure prevedono un risparmio fiscale del 50% sull’importo totale del bene acquistato per tutto il 2021, alle quali si aggiunge il “bonus investimenti Sud”, ovvero il comma 192 con la risposta fornita dall’Agenzia delle entrate, conferma la cumulabilità dei 2 benefici per le aziende con sede in Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Queste le percentuali a partire dal 2022:

Beni “ordinari” materiali e immateriali 6% per investimenti fino a 2 milioni di euro con fruibilità immediata;

Beni materiali 4.0(allegato A) 40% fino a 2.5 milioni, 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni, con fruibilità in 3 anni prorogabile senza limite di anni;

Beni immateriali 4.0(allegato B) 20% per investimenti fino a un milione in 3 quote annuali prorogabile senza limite di anni.

A partire dal 2023 le percentuali verranno dimezzate, pertanto questa agevolazione potenzialmente cumulabile con il credito d’imposta per la formazione 4.0, l’anno 2022 è l’ultimo anno ricco di agevolazioni, per cui se hai investimenti pianificati ti consiglio di approfittarne!

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